Eugea partecipa al Forum Compraverde 2022

Fabio Balcon


In Occasione del Forum Compraverde 2022 Eugea presenta
La meravigliosa vita delle api
Conferenza scenica con Gianumberto Accinelli e Marianna Morandi
mercoledi, 19 ottobre, ore 18


Eugea partecipa all'Hackaton di Wwworkers Camp 2022 2022

Fabio Balcon


Le mille anime della sostenibilità delle piccole e medie imprese che fanno grande l’Italia.
Le ricette per un futuro sostenibile e circolare, accelerato dal digitale, raccontate alla Camera dei Deputati dai protagonisti del kick off del Wwworkers Camp 2022


TREE MARATHON PER LE SCUOLE

Fabio Balcon


TREE MARATHON – UN ALBERO PER IL FUTURO.
Da settembre a marzo Eugea promuove la vendita e la cura di alberi adatti a vivere nei balconi e nelle terrazze delle nostre città contribuendo così alla diminuzione della Co2 anche a livello urbano; un progetto che coinvolge le scuole e gli alunni delle scuole, partecipi così in prima persona della cura e della crescita di un albero.
Gli alberi ci salveranno!
Tonnellate di anidride carbonica hanno innalzato la temperatura del nostro pianeta con conseguenze nefaste per gli ecosistemi.
Una delle soluzioni a questo problema ci viene proprio dalla natura: le piante assorbono l’anidride carbonica dall’atmosfera e la trasformano in foglie, fiori e frutti. Se i vegetali vivono nei luoghi dove il gas serra viene liberato, la loro efficienza di assorbimento aumenta. Per di più le giovani piante sono delle vere e proprie spugne di anidride carbonica.
Acquistate i nostri piccoli alberi per balconi e terrazze e fatene omaggio ai vostri alunni.
Tree Marathon è una opportunità per comunicare o ribadire il vostro impegno ambientale anche ai più piccoli.
Contribuirete così con la vostra scuola ad eliminare una piccola porzione di anidride carbonica dall’aria delle città.
L’adesione delle scuole sarà promossa nei canali di comunicazione di Si produzioni ed Eugea e ad ogni classe partecipante verrà dedicata una video-lezione online sulla cura del proprio albero.



Il lancio delle farfalle

Fabio Balcon


Le popolazioni di farfalle delle nostre zone stanno diminuendo e la causa principale è l’agricoltura industriale. L’eliminazione delle cosiddette malerbe e l’uso indiscriminato degli insetticidi precludono la vita delle perle dell’aria.

Che fare? Prima di tutto bisogna riportare nei nostri ambienti le piante nutrici (quelle mangiate dai bruchi) e le piante nettarifere (quelle per le farfalle adulte) e rimettere nei nostri ambienti farfalle vive. Una risposta, parziale certo, ma simbolicamente molto significativa, sta proprio nel favorire il ripopolamento e il ritorno delle specie autoctone. EUGEA propone un gesto allo stesso tempo simbolico e concreto per riportare le farfalle nei nostri ambienti: il lancio delle farfalle.

Il lancio delle farfalle è un intervento di ripopolamento estremamente suggestivo, durante il quale vengono lanciate bellissime farfalle indigene, come il Macaone e le Vanesse dell’ortica, con lo scopo di ripopolare

il nostro ambiente di specie ormai rare.



Liberazione di coccinelle

Fabio Balcon


Pensata per i più piccoli, questa attività prevede la liberazione delle coccinelle in un’area a loro dedicata nel parco. Tutti i bimbi potranno conoscere i segreti di questi insetti, imparare il loro valore e liberarli nella città delle coccinelle fra piante e fiori a loro dedicati!

Le coccinelle sono alleate preziose degli agricoltori e ci insegnano come, in mezzo a giardini e orti, si possono anche non utilizzare pesticidi. Questi insetti sono infatti ottimi diserbanti naturali. Eugea sostiene l’agricoltura biologica e si impegna, attraverso la sensibilizzazione dei più piccoli, a organizzare eventi per promuovere alternative concrete all’utilizzo di pesticidi in natura.

Verranno utilizzate delle scatoline con la funzione di tutelare e proteggere i piccoli insetti durante le fasi di liberazione.



La meravigliosa vita delle API

Fabio Balcon


Le api sanno fare grandi cose: prima di tutto producono il miele, sanno costruire un nido perfetto con la cera, sanificano l’alveare con la propoli, sono capaci di regolare la fermentazione del polline e riescono a mantenere la temperatura costante del loro nido.
Le api sono delle efficienti guerriere, si prendono cura della progenie ma, soprattutto, le api sono le virtuose, le maggiori esperte, le professioniste della biodiversità. È grazie alla loro laboriosità e capacità sociale che il prato è ricco di colori e di specie vegetali.

Come riescono ad ottenere tutto questo?

Fatevi sorprendere dalla conferenza scenica scritta e interpretata dal simpaticissimo entomologo Gianumberto Accinelli, sarà proprio lui a guidarvi tra i fiori e l’alveare alla scoperta della « Meravigliosa vita delle api ».
 La Conferenza scenica è una modalità comunicativa che si presta a grande customizzazione, sia per quanto riguarda i temi, sia per quanto riguarda la location (si può tenere all’aperto, in teatro, nelle scuole). Contributi video e grafici arricchiscono la scena e la narrazione, la durata dello spettacolo è indicativamente di 70 minuti.



AL "VOLO DEL MATTINO" LE LEZIONI DEL PROF. ACCINELLI

Fabio Balcon


La divulgazione scientifica è da sempre una delle principali missioni di EUGEA, attuata ricercando un linguaggio semplice e adatto a tutti.

Siamo stati davvero felici di aver preso parte al « Volo del Mattino », il programma radiofonico condotto tutte le mattine da Fabio Volo su Radio Deejay. Poter fare informazione attraverso uno dei programmi radiofonici più seguiti, potendo coinvolgere e informare « allievi » di tutte le età ci è subito sembrata una sfida da cogliere al volo.
E chi meglio di Ganumberto Accinelli può raccontare l’ambiente, la biologia, gli insetti e le verità celate da notizie solo apparentemente fantascientifiche?

Il 19 gennaio il nostro Gianumberto è stato ospite della trasmissione, in collegamento dal liceo scientifico Manzoni di Bologna, per parlare di uno strano caso ripreso da diverse testate nelle scorse settimane: le capre ragno.
Alcuni ricercatori dell’Università dello Utah hanno impiantato dei geni di ragno in alcuni esemplari di capra. Ma perché lo hanno fatto? Nel suo intervento Gianumberto ci ha spiegato come la seta del ragno abbia delle caratteristiche di resistenza paragonabili a quelle del miglior acciaio presente sul mercato.

Combinando questo gene con le proteine del latte prodotte dalla comune capra è quindi possibile ottenere un materiale resistentissimo ed elastico, un’avveniristica forma di bio-acciaio, capace di sopportare anche degli sbalzi termici estremi (da -20 ai 330°).
Il bio-acciaio ricavato dal latte delle capre ragno potrebbe essere sfruttato negli ambiti più svariati. C’è chi ne vede l’applicazione in ambito militare, chi in ambito biomedicale per creare protesi o per ricostruire muscoli danneggiati e c’è chi lo reputa particolarmente adatto per costruire infrastrutture e progetti di ingegneria civile.

Quella del 19 gennaio è stata solo un’anteprima di quello che potrebbe diventare un appuntamento fisso  e dal nome rivelatore e simbolico: « Lezioni di Volo« . Un momento formativo e allo stesso tempo divertente per avvicinarsi ai molti misteri legati all’ambiente in cui viviamo.

Potete riascoltare l’intervento di Gianumberto al « Volo del Mattino » qui.


LE MILLE STELLE DEGLI STERCORARI AFRICANI

Fabio Balcon


Il Natale si sta avvicinando con il suo carico di doni, festività, riunioni in famiglia e, ovviamente, tante stelle colorate.

Tra tutta la costellazione di animali che popolano il nostro pianeta, solo uno si rivolge, come noi, si rivolge alle stelle. Si tratta dello scarabeo stercorario, il tozzo coleottero che ha deciso di prendere tutte le sostanze necessarie alla sua vita dallo sterco dei grandi animali.

Normalmente, lo troviamo in faccende affaccendato in mezzo ai prati frequentati dalle mucche. In mezzo all’erba, questi insetti infaticabili, troveranno abbondante “materiale” da processare e da mangiare: con le loro zampette, essi lavorano lo sterco bovino fino ad fargli assumere una forma sferica e quindi lo trasportano lontano in un luogo caratterizzato dal terreno soffice. La pallina verrà interrata non prima di avergli deposto un uovo all’interno. Sottoterra, protetta dallo dote non proprio profumata lasciata dalla madre, una piccola larva mangia e diventa grande. Talmente grande che ad un certo punto si trasforma in un adulto: si scava una via verso l’esterno e inizia a fare quello che da milioni di anni fanno i suoi avi: mangiare la cacca dei grandi mammiferi.

Quando lo sterco nel prato aumenta, la popolazione di coleotteri cresce e perciò si attua la competizione alimentare. È questo il momento in cui la loro vita si trasforma e da pacifica si fa crudele: le lotte intestine e i furti di palline di cacca diventano la norma.

Questi problemi diventano enormi nella savana africana dove la quantità di sterco è davvero ingente. Mentre nei nostri prati, dove pascolano allegre, le mucche producono circa 25 chilogrammi al giorno di “materiale”, nella savana la situazione si fa insostenibile, perché qui si aggirano numerosi pachidermi. Un elefante infatti mangia circa 250 chilogrammi di erba con conseguente produzione di circa 50 chilogrammi di sterco, circa il doppio di quello emesso dalle mucche. Va da sé che la lotta che si consuma sotto il cielo tempestato di stelle della notte africana è ben più pesante e cruenta di quella combattuta nei pascoli nostrani. Per vincere questa terribile guerra di escrementi bisogna unire alla forza anche l’intelligenza. Questo è il motivo per cui solo gli stercorari che sanno trasportare la loro pallina seguendo una linea retta portano a termine il loro lavoro. Quelli che invece seguono tortuosa piena di curve consumano più energie e diventano prede di ladri di sterco. Ma come seguire una linea retta in mezzo alla savana? Questo è un problema talmente grande che soltanto il cielo può risolvere: viene in soccorso degli stercorari disegnando nel suo centro una grande striscia luminosa dritta come un fuso che prende il nome di Via Lattea.

E quindi, la nostra notte di natale è illuminata da milioni di stelle che si accendono e che si spengono mentre, nello stesso momento, milioni di stelle splendono nelle notte africana guidando una intera legione di stercorari dritti verso la meta.


IL MACAONE

Fabio Balcon


Cari amici,

anche se questa primavera stenta ad arrivare, sono comparse le prime farfalle. Da qualche giorno infatti si sono visti volteggiare nel cielo i macaoni, i più belli tra i lepidotteri italiani. E dopo aver veleggiato alleggramente tra un temporale e l’altro, hanno avuto modo di deporre qualche uova sulle loro piante nutrici, tra cui il finocchio selvatico e la ruta. Occhi aperti quindi: tra poco troverete qualche bellissimo bruchetto!

Ma andiamo con ordine, parliamo proprio dei bruchi di questa farfalla. Come nella favola del brutto anatroccolo, i bruchi del macaone non hanno un aspetto proprio da adone, anzi, pensate un po’, i piccoli del macaone assomigliano a minuscoli escrementi di uccello. Questo piccolo “escremento” si trasformerà prima in un coloratissimo bruco e poi in una splendida farfalla che spiccherà il volo volteggiando nell’aria inondata dal sole.

Ma come? Direte voi? Ci mandi all’aria la famosa frase di De Andrè che sostiene che “Dai diamanti non cresce niente e dal letame nascono i fiori”. Tu, entomologo da strapazzo, ti metti contro il famoso cantautore sostenendo esattamente il contrario? Che gli splenditi gioielli volanti, gli adulti del macaone, nascono delle cacchette di uccellino?

Cari amici, mi dispiace deludervi (tra l’altro anche io sono un fan di De Andrè) ma con la verità non si negozia: ha sempre ragione lei e per fortuna! I bruchetti, infatti, non avendo ingerito le sostanze aromatiche della pianta nutrice, sono, potenzialmente, dei bocconcini prelibati per predatori. Si travestono da escremento proprio per sfuggire agli uccellini. Dopo aver ingerito una bella quantità di sostanza vegetale aromatica, essi diventano repellenti e quindi si “vestono” con i bellissimi colori che conosciamo e che vedete in foto.

E sapete come passano la vita questi bruchetti? Mangiano, mangiano e mangiano? Quanto mangiano? Tanto anzi tantissimo. Pensate che, di pasto in pasto, il bruco ne fa di strada: da larva neosfarfallata a larva matura il peso aumenta di 30.000 volte! E dopo aver mangiato cosa fanno? Fanno quello che farete voi, cari amici di Eugea, aspettano. Ed infatti per sapere come continua questa storia dovrete aspettare qualche giorno, giusto il tempo di scriverla e metterla su questo blog.