LE MILLE STELLE DEGLI STERCORARI AFRICANI


Il Natale si sta avvicinando con il suo carico di doni, festività, riunioni in famiglia e, ovviamente, tante stelle colorate.

Tra tutta la costellazione di animali che popolano il nostro pianeta, solo uno si rivolge, come noi, si rivolge alle stelle. Si tratta dello scarabeo stercorario, il tozzo coleottero che ha deciso di prendere tutte le sostanze necessarie alla sua vita dallo sterco dei grandi animali.

Normalmente, lo troviamo in faccende affaccendato in mezzo ai prati frequentati dalle mucche. In mezzo all’erba, questi insetti infaticabili, troveranno abbondante “materiale” da processare e da mangiare: con le loro zampette, essi lavorano lo sterco bovino fino ad fargli assumere una forma sferica e quindi lo trasportano lontano in un luogo caratterizzato dal terreno soffice. La pallina verrà interrata non prima di avergli deposto un uovo all’interno. Sottoterra, protetta dallo dote non proprio profumata lasciata dalla madre, una piccola larva mangia e diventa grande. Talmente grande che ad un certo punto si trasforma in un adulto: si scava una via verso l’esterno e inizia a fare quello che da milioni di anni fanno i suoi avi: mangiare la cacca dei grandi mammiferi.

Quando lo sterco nel prato aumenta, la popolazione di coleotteri cresce e perciò si attua la competizione alimentare. È questo il momento in cui la loro vita si trasforma e da pacifica si fa crudele: le lotte intestine e i furti di palline di cacca diventano la norma.

Questi problemi diventano enormi nella savana africana dove la quantità di sterco è davvero ingente. Mentre nei nostri prati, dove pascolano allegre, le mucche producono circa 25 chilogrammi al giorno di “materiale”, nella savana la situazione si fa insostenibile, perché qui si aggirano numerosi pachidermi. Un elefante infatti mangia circa 250 chilogrammi di erba con conseguente produzione di circa 50 chilogrammi di sterco, circa il doppio di quello emesso dalle mucche. Va da sé che la lotta che si consuma sotto il cielo tempestato di stelle della notte africana è ben più pesante e cruenta di quella combattuta nei pascoli nostrani. Per vincere questa terribile guerra di escrementi bisogna unire alla forza anche l’intelligenza. Questo è il motivo per cui solo gli stercorari che sanno trasportare la loro pallina seguendo una linea retta portano a termine il loro lavoro. Quelli che invece seguono tortuosa piena di curve consumano più energie e diventano prede di ladri di sterco. Ma come seguire una linea retta in mezzo alla savana? Questo è un problema talmente grande che soltanto il cielo può risolvere: viene in soccorso degli stercorari disegnando nel suo centro una grande striscia luminosa dritta come un fuso che prende il nome di Via Lattea.

E quindi, la nostra notte di natale è illuminata da milioni di stelle che si accendono e che si spengono mentre, nello stesso momento, milioni di stelle splendono nelle notte africana guidando una intera legione di stercorari dritti verso la meta.