IL TASSO DEL MIELE E L’UCCELLO INDICATORE


Nella savana africana esiste una vera e propria associazione a delinquere che ha, come obbiettivo, quello di scassinare il deposito delle api per depredare l’oro zuccherino e liquido. La banda in questione è formata dall’uccello indicatore golanera (Indicator indicator) e dal tasso del miele o mellivora (Mellivora capensis).

L’uccello indicatore, lo scaltro, perlustra il territorio alla ricerca di un favo da depredare. Appena ne individua uno, emette dei lunghi fischi che richiamano il suo compare, il massiccio e coraggioso tasso del miele.

Appena la banda si riunisce inizia la loro attività truffaldina: l’uccello vola di ramo in ramo emettendo dei lunghi fischi e mostrando la coda bianca e nera al suo complice che non lo perde mai di vista. Quando giungono in prossimità del favo, il tasso affronta a mani nude le api inferocite. Questi insetti, ovviamente, lo pungono a tutto spiano ma lui non si preoccupa e continua a distruggere le cellette di cera con i grandi artigli. Egli infatti possiede una rara resistenza sia al veleno delle api ma anche a quello dei serpenti. Quando viene morso da un rettile mortale, il tasso se la cava con un dormita di due ore e, al risveglio, ritorna alla vita come se nulla fosse successo. Per questo motivo l’animale ha suscitato molto interesse nell’ambito medico che lo studia da tanti anni per sviluppare degli efficienti anticorpi e sieri antiveleno.

Come dicevano, mellivora distrugge il favo, scaccia le api, ruba il miele e lascia libero il campo all’uccello che chiude il cerchio mangiandosi tutte le larve del favo. Spesso e volentieri il delitto perfetto si complica con l’arrivo di un’altra specie che, al pari del tasso, è ghiotta di miele. Quando il silenzio della savana viene squarciato dall’inconfondibile fischio dell’uccello indicatore, alcuni individui della specie Homo sapiens sapiens iniziano a seguire il duo criminale.

Giunti sul luogo del crimine, il tasso fa cadere il nido, lo scoperchia, affronta la api inferocite e proprio mentre inizia a leccare la sua dolce ricompensa, il terzo incomodo fa la sua comparsa armato di bastoni con cui riesce, invariabilmente, a scacciarlo. Saranno quindi gli esseri umani a prelevare il miele dai favi e a lasciare le larve all’uccello indicatore.